Il mese di giugno ci porta la fioritura dei gigli, che sono legati alla figura di sant’Antonio da Padova, festeggiato il 13 di questo mese.
Secondo una leggenda greca, il giglio sarebbe nato dal latte che Giunone aveva fatto cadere per terra mentre allattava Ercole.
Anche nell’antica Roma questo fiore era chiamato “rosa di Giunone” ed era associato all’immagine molto antica della fecondità femminile.
Nell’Antico Testamento il giglio significa fertilityà, bellezza e fecondità spirituale.
Nella pittura rappresenta soprattutto castità e purezza, viene associato alla Madonna ed è presente nelle scene dell’Annunciazione.
Il giglio viene offerto anche da Gesù ai Santi come simbolo di purezza.
L’Arcangelo Gabriele ne ha uno quando si presenta a Maria per darle l’annuncio che presto diventerà la madre di Dio e sant’Antonio ne ha sempre uno in mano.
Il giglio è anche l’emblema araldico della città di Firenze.
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